Dubravka Suica, commissaria Ue, sottolinea l’importanza del modello italiano in tema di migrazione e anticipa nuove regole.
La commissaria Ue per il Mediterraneo, Dubravka Suica, ha parlato del lavoro in corso per affrontare le problematiche legate alla migrazione, sia legale che illegale, e ha definito il modello italiano in Albania un “esempio innovativo”. Le dichiarazioni sono state rilasciate a margine della 19esima Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, in corso a Roma.
L’Ue sta cercando soluzioni più efficaci, anche attraverso collaborazioni con i Paesi del Mediterraneo e dell’Africa. Tutto questo per affrontare i flussi migratori e ridurre il fenomeno dell’immigrazione irregolare.
Il modello italiano per la migrazione
Secondo Dubravka Suica, l’Italia ha proposto un modello che potrebbe servire da esempio per altri Paesi. Il modello italiano, in particolare riguardo alla gestione della migrazione con l’Albania, è stato considerato innovativo dalla Commissione Europea. Questo approccio include politiche mirate e collaborazioni bilaterali per gestire sia i flussi migratori legali che quelli irregolari, creando opportunità per un’adeguata integrazione.
Suica ha sottolineato che il mese scorso, in un incontro con la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, si è discusso della possibilità di estendere questa formula ad altri Stati, con l’obiettivo di implementare soluzioni simili in tutta l’area mediterranea.
Le nuove regole in arrivo e il piano per l’immigrazione illegale
A partire dal prossimo mese, la Commissione Europea presenterà nuove linee guida relative alla “Return Directive” (Direttiva sui rimpatri), che mira a regolamentare il ritorno degli immigrati illegali. Suica ha ribadito che l’Ue sta cercando soluzioni più sostenibili per affrontare l’immigrazione irregolare, e che la cooperazione con Paesi chiave come Marocco, Tunisia ed Egitto è cruciale.
Inoltre, l’Ue sta intensificando l’uso di strumenti come sistemi radar, dispositivi di sorveglianza e Frontex per migliorare la gestione dei migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana. Queste nuove misure e strumenti sono stati pensati per rafforzare la sicurezza delle frontiere esterne dell’Unione e per aiutare i Paesi della sponda sud del Mediterraneo a gestire meglio i flussi migratori.
L’Ue continua a lavorare su nuove soluzioni per la gestione della migrazione, con particolare attenzione alla creazione di percorsi legali e alla lotta contro l’immigrazione illegale. Il modello italiano in Albania potrebbe diventare un punto di riferimento per altre nazioni, rafforzando la cooperazione tra l’Europa e i Paesi del Mediterraneo.
L’approccio innovativo dell’Italia, in particolare con l’Albania, rappresenta un passo importante verso una gestione più efficace della migrazione. Con l’introduzione delle nuove regole da parte della Commissione Europea, l’Ue punta a rafforzare la cooperazione internazionale, bilanciando l’immigrazione legale con la lotta contro quella illegale. Questi sforzi sono cruciali per garantire un Mediterraneo più sicuro e stabile.