Salvini: L’Europa rifletta sulla “sbornia” del Green Deal, danni economici al Paese

Il ministro Matteo Salvini critica le politiche europee sul Green Deal e sull’elettrificazione del settore auto.

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha recentemente espresso forti critiche riguardo le politiche europee legate al Green Deal e alla transizione verso l’elettrico nel settore automobilistico. Secondo Salvini, le scelte in atto hanno avuto un impatto negativo sull’economia e sull’industria dell’auto europea, penalizzando i produttori e aumentando la dipendenza dalla Cina.

Durante un intervento in video collegamento alla presentazione del Salone dell’auto di Torino, il ministro ha sollecitato una riflessione in vista dei prossimi incontri europei, proponendo una revisione delle attuali normative.

Salvini: critiche alle politiche europee sul Green Deal

Il ministro ha accusato l’Unione Europea di aver imposto una scadenza troppo rigida per l’eliminazione dei motori a combustione, favorendo esclusivamente l’auto elettrica. Secondo Salvini, questa scelta ha avuto effetti devastanti, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale, industriale e ambientale.

Il ministro ha sottolineato come l’Europa abbia importato un numero consistente di auto elettriche dalla Cina, mentre le esportazioni europee di veicoli elettrici sono risultate nettamente inferiori. Salvini ha criticato il fatto che, pur avendo storicamente dominato il mercato automobilistico, l’Europa si stia ora trovando a rinunciare a decenni di innovazione e sviluppo in favore di una tecnologia che, a suo avviso, non è sufficientemente pronta a sostituire i motori tradizionali in termini di prestazioni e sostenibilità economica.

Auto elettrica

Le implicazioni per l’industria automobilistica e l’ambiente

Salvini ha proseguito spiegando che il vero problema per l’industria dell’auto non risiede nei dazi che potrebbero arrivare da Stati Uniti o Cina, ma nelle politiche europee che stanno danneggiando il settore. Il ministro ha fatto riferimento alla scadenza fissata dall’Europa per l’uscita dal mercato dei motori a combustione e la transizione verso il solo motore elettrico.

Un cambio di rotta che, secondo lui, rappresenta un errore strategico che rischia di compromettere le basi stesse dell’industria automobilistica europea. A supporto della sua tesi, ha citato i dati sulle emissioni di CO2, sottolineando come la Cina abbia aumentato le sue emissioni, mentre l’Europa, pur con grandi sacrifici, è riuscita a ridurle. Inoltre, ha messo in evidenza l’incongruenza tra le politiche ambientali europee e quelle di altri paesi, come la Cina, che non sembrano seguire lo stesso percorso di riduzione delle emissioni.

Salvini ha concluso con una nota positiva riguardo i dati relativi alla sicurezza stradale, mostrando come il nuovo Codice della strada abbia portato a una significativa riduzione degli incidenti, con una diminuzione dei decessi nei primi due mesi di attuazione. Nonostante le critiche alle politiche ambientali, ha evidenziato i progressi raggiunti nel migliorare la sicurezza stradale grazie all’impegno delle autorità competenti e al comportamento responsabile degli automobilisti.

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