Paola Cortellesi ha conquistato il pubblico italiano con la sua versatilità straordinaria, dal palcoscenico al grande schermo fino alla regia premiata. Ma la rivelazione fatta durante una calda serata estiva a Benevento ha spiazzato tutti i presenti. La donna che oggi incarna l'eccellenza artistica italiana, capace di far ridere e riflettere milioni di spettatori, custodiva un sogno d'infanzia che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Un desiderio che rivela molto più di quanto sembri sulla personalità di questa artista poliedrica.
Era il luglio 2019 quando Piazza Roma a Benevento si riempiva di appassionati di cinema per la terza edizione del Festival Nazionale del Cinema e della Televisione. Tra gli ospiti più attesi, Paola Cortellesi si presentava al pubblico con la spontaneità che l'ha sempre contraddistinta. L'incontro intitolato "Uno, nessuno e centomila" vedeva l'attrice protagonista insieme al marito e regista Riccardo Milani. Nessuno poteva immaginare che quella serata avrebbe rivelato un aspetto completamente inedito della vita dell'artista romana.
Paola Cortellesi e il sogno infantile rivelato sotto le stelle di Benevento
"Da piccola volevo fare la camionista". Con queste semplici parole, pronunciate con il suo inconfondibile sorriso, Paola ha scatenato una reazione di incredulità mista a divertimento tra i presenti. Una confessione che ha colto tutti di sorpresa, soprattutto considerando la carriera brillante che l'ha portata dai palcoscenici teatrali ai David di Donatello, fino alla regia di successo con "C'è ancora domani". Ma quella rivelazione, apparentemente leggera, nascondeva in realtà significati ben più profondi.
I presenti all'evento hanno raccontato di come l'attrice abbia condiviso questo aneddoto con la stessa intelligenza e ironia che caratterizza i suoi personaggi. Secondo le testimonianze, Cortellesi ha spiegato che quel desiderio infantile rappresentava per lei un'idea di libertà e indipendenza assoluta. La platea beneventana ha accolto questa confessione con entusiasmo, riconoscendo nell'artista quella genuinità che l'ha sempre resa amata dal pubblico italiano.
Le aspirazioni d’infanzia e la psicologia: cosa rivela il sogno della giovane Paola
Gli psicologi dell'età evolutiva hanno spesso sottolineato come i sogni professionali dei bambini non siano mai casuali. Uno studio pubblicato nel 2022 sulla prestigiosa rivista "Frontiers in Psychology" ha dimostrato che le aspirazioni infantili rappresentano spesso una proiezione inconscia di tratti caratteriali in formazione. La psicologa Margherita Spagnuolo Lobb, direttrice dell'Istituto di Gestalt HCC Italy, interpreta questo tipo di desideri come espressione di personalità in cerca di autodeterminazione e avventura.
E guardando alla carriera della Cortellesi, quei tratti di carattere emergono con chiarezza cristallina. Dal debutto giovanissima con "Cacao Meravigliao" nel programma di Renzo Arbore "Indietro tutta!", fino alla regia del pluripremiato "C'è ancora domani", Paola ha sempre guidato la propria carriera con l'indipendenza e il coraggio che avrebbe caratterizzato anche la sua immaginaria vita da camionista. Ha esplorato territori artistici diversi senza mai accontentarsi di restare in una zona di comfort.
Stereotipi di genere e carriere: la rivoluzione silenziosa di Paola Cortellesi bambina
Particolarmente significativo appare questo sogno infantile se contestualizzato negli anni '80, periodo dell'infanzia di Paola. Desiderare una professione considerata tipicamente maschile rappresentava già allora una piccola rivoluzione personale contro gli stereotipi di genere, tema che l'artista ha affrontato ripetutamente nei suoi lavori, dal film "Gli ultimi saranno ultimi" alla sua opera prima da regista che ha conquistato ben sei David di Donatello nel 2024.
Una ricerca internazionale condotta nel 2018 su un campione di bambini tra i 7 e gli 11 anni, pubblicata sul Journal of Vocational Behavior, ha evidenziato come le aspirazioni professionali che sfidano gli stereotipi di genere siano spesso indicative di personalità creative e determinate. Lo studio ha dimostrato che questi bambini tendono a sviluppare un pensiero più flessibile e una maggiore resilienza, caratteristiche che ritroviamo nel percorso artistico della Cortellesi.
Dal Festival di Benevento al successo cinematografico: il viaggio straordinario dell’attrice romana
Durante quell'incontro al BCT, Paola non si è limitata a svelare il suo sogno d'infanzia, ma ha ripercorso anche le tappe fondamentali della sua carriera. Dopo gli studi in Lettere con indirizzo musica e spettacolo all'Università La Sapienza di Roma, ha coltivato la passione per il canto esibendosi nei locali della capitale con diverse band dai 17 ai 21 anni. Il suo percorso professionale è poi decollato con la televisione: prima "Macao" con Alba Parietti, poi l'esplosione di popolarità con "Mai dire Gol" e la Gialappa's Band.
Ma è sul grande schermo che Paola ha trovato la sua dimensione più completa ed espressiva. Dal successo di "Scusate se esisto!" a "Come un gatto in tangenziale", fino al recente trionfo con "C'è ancora domani", film che le ha fatto conquistare riconoscimenti come miglior film, miglior regista esordiente e miglior attrice protagonista. Quella bambina che sognava di percorrere l'Italia e l'Europa a bordo di un camion ha finito per intraprendere un viaggio artistico altrettanto avventuroso e ricco di soddisfazioni.
L’importanza psicologica dei sogni infantili nel successo professionale adulto

Uno studio pubblicato nel 2022 dalla ha dimostrato che le aspirazioni infantili rappresentano un importante predittore di successo nella vita adulta. Secondo la ricerca, guidata dalla psicologa Susan Harter dell'Università di Denver, queste aspirazioni sono influenzate non solo dal background socioeconomico ma anche dalle relazioni familiari e dalle esperienze formative. Nel caso di Paola Cortellesi, quel desiderio di libertà e autonomia si è trasformato nella capacità di esplorare territori artistici diversi, sempre con autenticità e coraggio.
Durante il Festival di Benevento, l'attrice ha anche presentato "Ma cosa ci dice il cervello", film diretto dal marito Riccardo Milani, in cui interpretava un'agente segreto sotto copertura. Impossibile non notare un sottile collegamento tra quel ruolo di donna forte e indipendente e la bambina che sognava avventure al volante di un tir. Antonella Ferrari, direttrice artistica del BCT, ha sottolineato in un'intervista a Repubblica come "questi momenti di autentica connessione tra artisti e pubblico rappresentino l'essenza più preziosa del festival".
Paola Cortellesi: dalla bambina che sognava strade infinite all’artista che guida il cinema italiano
Oggi Paola Cortellesi è una delle poche artiste italiane conosciute anche oltre confine, grazie a pellicole premiate e al successo straordinario di "C'è ancora domani", uscito nelle sale il 26 ottobre 2023. La sua capacità di raccontare storie autentiche, di dar voce a personaggi complessi e di affrontare temi sociali rilevanti l'ha consacrata come una delle figure più significative del panorama culturale italiano contemporaneo. E forse, ripensando a quel sogno d'infanzia rivelato sotto le stelle di Benevento, non è difficile riconoscere una continuità sorprendente.
Dalla bambina che immaginava di guidare enormi camion sull'asfalto italiano all'artista che oggi guida progetti cinematografici di successo: sembra che, in fondo, quel desiderio infantile non fosse poi così distante dalla realtà attuale. Solo i mezzi sono cambiati, ma la determinazione, la ricerca di indipendenza e la voglia di esplorare nuovi orizzonti sono rimasti gli stessi. E forse è proprio questo il segreto del successo di Paola Cortellesi: aver mantenuto viva quella bambina sognante anche nel mondo competitivo dello spettacolo italiano.
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