Chi ha l’abitudine di prestare l’auto farebbe bene ad adeguarsi rapidamente alle nuove regole, per evitare spiacevoli sorprese su strada
Una stretta senza precedenti sta per colpire chiunque utilizzi un veicolo non intestato a proprio nome. Con il nuovo Codice della Strada, le regole diventano più rigide e i margini d’errore si riducono drasticamente. Se fino a oggi prestare un’auto a un amico o a un familiare era una pratica diffusa e apparentemente priva di rischi, ora le cose cambiano radicalmente. Chi non rispetta le nuove disposizioni potrebbe incorrere in multe salate e persino nel sequestro del mezzo. Ma in cosa consiste esattamente questa nuova norma? Non resta che scoprirlo.
Matteo Salvini non fa sconti a nessuno con il nuovo Codice della Strada
Dimenticate la buona vecchia flessibilità: con l’ultima e dura revisione del Codice della Strada, chiunque utilizzi un’auto non di sua proprietà deve fare attenzione a non incappare in sanzioni pesantissime. Matteo Salvini ha infatti voluto un giro di vite severo per garantire una maggiore tracciabilità dei veicoli e prevenire abusi e utilizzi impropri degli stessi.
Ma non si tratta solo di multe. Il nuovo quadro normativo impone infatti regole ben precise per chi utilizza un’auto non intestata a suo nome, regolando ogni possibile situazione in cui un veicolo viene guidato da un soggetto terzo. Il principio è chiaro: il proprietario deve avere pieno controllo su chi utilizza il proprio mezzo e per quanto tempo. Chi pensa di poter continuare a prestare o utilizzare veicoli altrui senza conseguenze farebbe meglio a ricredersi. Non resta che continuare a leggere per scoprire tutti i dettagli della nuova stretta del Codice della Strada.
Ecco la regola che cambia tutto: cosa succede se guidi l’auto di un altro
L’articolo 94, comma 4-bis del nuovo Codice della Strada, in vigore dal 14 dicembre 2024, stabilisce che guidare un’auto intestata a un’altra persona rimane possibile, ma solo entro certi limiti. Se il veicolo viene utilizzato per più di 30 giorni consecutivi da un soggetto terzo non convivente con il proprietario, scatta l’obbligo di aggiornare i documenti di circolazione. Chi non adempie a questa regola rischia una multa salata e il ritiro della carta di circolazione.
Le Forze dell’Ordine possono applicare la sanzione solo se dimostrano che l’auto è stata condotta per più di un mese dalla stessa persona senza aggiornamenti nei registri. Non si tratta quindi di un divieto assoluto di prestare l’auto, ma di una stretta importante per evitare usi prolungati senza regolarizzazione. La nuova normativa mira a evitare l’elusione delle responsabilità assicurative e fiscali, oltre a garantire un maggiore controllo sulle intestazioni fittizie dei veicoli.