Carlos Alcaraz: 10 curiosità sorprendenti sul fenomeno del tennis mondiale
Carlos Alcaraz si è ormai affermato come una delle stelle più brillanti nel firmamento tennistico mondiale, collezionando trofei e incantando il pubblico con il suo tennis esplosivo. La recente vittoria al torneo ATP di Montecarlo 2025, superando Lorenzo Musetti in una finale combattutissima sulla terra rossa, ha ulteriormente consolidato la sua posizione nell'élite, avvicinandolo alla vetta del ranking ancora occupata da Jannik Sinner. Il fuoriclasse spagnolo, fenomeno di Murcia, nasconde però aspetti curiosi e poco conosciuti oltre ai suoi incredibili colpi e titoli conquistati. Dalla sua passione per il calcio al meme della firma che ha conquistato i social, scopriamo insieme 10 curiosità sorprendenti che rivelano il lato più personale di Carlos Alcaraz.
Il meme della firma che ha fatto impazzire i social
Hai mai notato come Alcaraz firma le telecamere dopo le vittorie? Quel suo gesto apparentemente innocente è diventato un vero fenomeno virale. Tutto è iniziato agli US Open 2022, quando dopo un match ha autografato l'obiettivo con un tratto particolarmente deciso e una firma incomprensibile, accompagnata da un'espressione facciale che è immediatamente diventata meme. Da allora, i fan attendono con trepidazione questo momento, e sui social network circolano raccolte delle sue "firme artistiche", ognuna diversa dall'altra. Il tennista stesso ha scherzato sull'argomento in un'intervista a Tennis TV: "Non ho mai fatto lezioni di calligrafia, si vede, vero? Ogni volta che firmo cerco di fare qualcosa di diverso, è diventato il mio piccolo rituale scaramantico".
Calcio e campioni: da Ronaldo all’incontro con Messi
Non è un segreto che Alcaraz sia un grandissimo tifoso di calcio. Inizialmente, il tennista spagnolo aveva fatto scalpore preferendo Cristiano Ronaldo a Lionel Messi nel suo personale top 5 di calciatori. Tuttavia, ha poi corretto la sua posizione su Instagram dichiarando: "Non posso credere di aver dimenticato Messi. Oggi sceglierei cinque nomi diversi". Da bambino collezionava maglie del portoghese e ha persino modellato alcuni aspetti della sua preparazione atletica ispirandosi alla disciplina leggendaria di Ronaldo. Durante un'intervista al quotidiano Marca, Alcaraz ha raccontato: "Da piccolo cercavo di copiare tutto di lui, dall'esultanza al modo di allenarsi. La dedizione che mette Cristiano in ogni aspetto della sua carriera è qualcosa che cerco di replicare nella mia".
Il sogno di Alcaraz si è realizzato nel 2023, quando ha finalmente incontrato il suo idolo durante un evento sponsorizzato a Madrid. Le foto del loro incontro mostrano un Carlos quasi intimidito, con gli occhi di un bambino che realizza un sogno d'infanzia nonostante fosse già campione Slam.
Carlitos: storia e origini del soprannome
Mentre i media internazionali hanno iniziato a chiamarlo "The Next Big Thing" o "The Heir" (l'erede), in Spagna e tra gli affezionati è conosciuto semplicemente come "Carlitos". Questo diminutivo affettuoso non è nato casualmente: gli è stato dato fin da bambino. Come ha rivelato Kiko Navarro, suo primo allenatore: "Da bambino si distraeva facilmente, ma mostrava una maturità tennistica sorprendente per la sua età". Il soprannome è rimasto, e oggi persino Juan Carlos Ferrero, suo attuale allenatore ed ex numero uno al mondo, continua a chiamarlo così anche nelle conferenze stampa ufficiali.
Strategia vincente: la doppia guida tecnica
Dal 2025, Alcaraz ha deciso di affiancare al coach storico Juan Carlos Ferrero l'esperto Samuel Lopez. Questa scelta strategica risponde alla necessità di un supporto più strutturato nella gestione del calendario agonistico sempre più intenso. Come spiegato dallo stesso Lopez in un'intervista tecnica: "Ferrero rimane il riferimento principale, il mio ruolo è rafforzare i concetti chiave e offrire un punto di vista complementare". Questo approccio innovativo alla gestione tecnica sta dando i suoi frutti, come dimostrato dalla recente vittoria a Montecarlo.
Padel e svago: la passione nascosta di Alcaraz
Sebbene il tennis sia la sua vita, pochi sanno che Alcaraz è anche un appassionato giocatore di padel, sport particolarmente popolare in Spagna. Durante i periodi di pausa dal tour, spesso si diverte a giocare con amici e familiari. Come dichiarato dallo stesso Alcaraz durante il Premier Padel Miami: "È uno sport completamente diverso che mi aiuta a staccare la mente dal tennis pur rimanendo attivo". La cosa divertente? Ha persino ipotizzato un possibile futuro passaggio a questo sport: "Chissà, quando mi stancherò del tennis, potrei provare il padel a livello professionale", ha scherzato durante l'evento.
I segreti della routine pre-partita
Come molti atleti di alto livello, anche Alcaraz ha sviluppato rituali pre-partita piuttosto elaborati. Secondo quanto riportato da The Racket Xpert, la sua routine non include solo gesti scaramantici, ma segue un approccio metodico validato dalla scienza dello sport. La preparazione di Carlos combina un riscaldamento fisico mirato, visualizzazione tattica, idratazione programmata e l'ascolto di brani musicali selezionati per migliorare la concentrazione. Ma la sua mania più curiosa riguarda le palline: prima di servire, deve sempre toccarle entrambe e poi scegliere quella che ritiene "migliore" per battere. Questa abitudine è diventata così evidente che alcuni tifosi sui social hanno creato compilation dei suoi "rituali con le palline".
Strategia sulla scacchiera: la mente del campione
Durante la pandemia di COVID-19, Alcaraz ha sviluppato una vera ossessione per gli scacchi. Come rivelato in diverse interviste, Juan Carlos Ferrero, suo allenatore, ha introdotto il gioco come esercizio per migliorare la concentrazione e la pianificazione strategica. Ferrero ha spiegato: "Vedo paralleli tra il suo approccio agli scacchi e al tennis: sempre aggressivo, cerca costantemente l'iniziativa". Ciò che doveva essere un semplice esercizio mentale è diventato parte integrante della sua preparazione, migliorando notevolmente la sua capacità di anticipazione strategica in campo.
Il legame speciale con Ferrero: più di un coach
Il legame con l'ex numero uno del mondo va ben oltre il semplice rapporto tecnico. Ferrero, che è anche CEO della Ferrero Tennis Academy dove si allena Alcaraz, ha modellato il suo gioco sul mix di potenza e fluidità tipico della scuola spagnola. La loro collaborazione ha prodotto risultati straordinari: 4 titoli Slam e 5 Masters 1000 in un tempo record. Questa sinergia professionale è considerata dagli esperti uno dei fattori chiave del successo precoce di Alcaraz nel circuito ATP.
Versatilità sulle superfici: terra, erba e cemento
Nonostante sia cresciuto sulla terra rossa e sia considerato uno specialista di questa superficie, Alcaraz ha dimostrato una notevole versatilità su tutte le superfici. Dopo la sconfitta al Masters di Parigi 2024, ha offerto un'analisi tecnica sorprendentemente dettagliata: "È la superficie più veloce degli ultimi 10 anni, particolarmente difficile adattarsi". Questa attenzione ai dettagli infrastrutturali rivela quanto sia meticoloso nel suo approccio al gioco, analizzando ogni variabile che possa influenzare la sua performance.
La psicologia di un campione: gestire le pressioni
Nonostante le occasionali critiche per qualche passaggio a vuoto, Alcaraz mantiene un approccio sorprendentemente filosofico alla pressione. Come ha dichiarato in una recente conferenza stampa: "Il tennis non è solo colpire la palla, include una componente mentale e fisica fondamentale". Questa prospettiva olistica, unita ai 17 titoli ATP conquistati prima dei 22 anni, dimostra una maturità che va ben oltre la sua giovane età. La capacità di gestire le aspettative è diventata una delle sue armi più preziose nei momenti di difficoltà.
La rivalità con Sinner e il futuro del tennis mondiale
Mentre il suo cammino nel tennis mondiale continua a stupire e la sua battaglia con Jannik Sinner per la vetta del ranking si fa sempre più avvincente, Carlos Alcaraz dimostra di essere molto più di un semplice talento sportivo. La sua personalità complessa, i suoi interessi variegati e il suo atteggiamento umile nonostante i successi straordinari lo rendono una figura particolarmente amata, anche al di fuori del circuito tennistico.
L'ascesa di Alcaraz rappresenta una sintesi unica tra lo stile tradizionale spagnolo basato sulla fisicità e un approccio moderno alla preparazione mentale. La vittoria a Montecarlo 2025, ottenuta superando avversari del calibro di Davidovich Fokina in semifinale e Musetti in finale, conferma questa evoluzione. Mentre il duello con Sinner ridisegna gli equilibri del tennis mondiale, Alcaraz continua a innovare, mantenendo però salde radici nella scuola iberica che ha prodotto campioni come Nadal e lo stesso Ferrero.
La sua capacità di coniugare potenza fisica, intelligenza tattica e adattamento tecnologico lo rende un caso di studio per la nuova generazione di tennisti. E mentre continua a firmare telecamere con il suo stile inconfondibile e a collezionare trofei, Carlitos rimane quel ragazzo di Murcia con la passione per il calcio, gli scacchi e il padel, dimostrando che dietro ogni grande campione c'è sempre una persona con passioni, manie e sogni sorprendentemente normali.
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